Felice Samhain 2019!
Samhain, pronuncia /ˈsaʊ.ɪn/, or /ˈsaʊn/,
erroneamente pronunciato /’sam.eɪn/ , era una festa dei popoli gaelici,
dei popoli di cultura celtica, celebrata tra il 31 ottobre e il 1°
novembre. Samhain dal 19° secolo, dopo l’uscita dei libri di John Rhys e
di Frazer, viene conosciuta anche come il “Capodanno Celtico”. Samhain è
chiamata anche Samhuinn, dai neodruidi. In italiano si pronuncia ed è
chiamata Sauin o Savuin.
Samhain è la Festa dell’Ombra che Cela la Luce, è il
tempo in cui le porte tra i mondi si aprono e viene ricordato a tutti
che è nel buio che si cela la luce, è un tempo sospeso tra passato e
futuro, tra spazio e non spazio, quando le porte tra i mondi si aprono e
si possono incontrare con più facilità esseri disincarnati, siano essi
gli spiriti dei cari defunti che gli abitanti di altre dimensioni, di
altri mondi. Questo è il tempo in cui si accoglie l’ombra della morte e
si apre la porta di luce della vita.
La festa di Samhain corrisponde oggi alla festa cattolica di
Ognissanti e dei Morti e nei paesi di lingua inglese viene festeggiata
in modo più commerciale come la festa di Halloween.
La festa celtica di Samhain segnava la fine dei raccolti, la fine
della parte dell’anno della luce e l’inizio della parte dell’anno
dell’oscurità. Le celebrazioni si svolgevano in diversi giorni come le
celebrazioni della Festa di Ognissanti e dei Morti che celebreranno in
seguito i cattolici. A Samhain, come in altre feste antiche, venivano
accesi dei falò per illuminare lo spazio sacro della festa di notte e
per purificare persone, animali e oggetti, era consuetudine far passare
il bestiame e le persone tra due falò come rituale di purificazione.
Samhain è oggi una festa celebrata da molti gruppi neopagani.
In irlandese moderno il nome di questa festa è Samhain [ˈsˠaunʲ], in
gaelico scozzese è Samhuinn [ˈsaũ.iɲ], in gaelico dell’isola di Man è
Sauin e in antico irlandese è Samain[ˈsaṽɨnʲ].
La parola in irlandese moderno “Samhain” deriva dalle parole in
antico irlandese “samain”, “samuin”, or “samfuin”, tutte riferite al 1°
novembre (latha na samna: ‘samhain day’- giorno di novembre) e alla
festa che si teneva anticamente in Irlanda (oenaig na samna: ‘samhain
assembly’ – assemblea di novembre). Il significato di Samhain è spiegato
con ‘fine dell’estate’, e la pronuncia con la “f” suggerisce l’analisi
dell’etimologia popolare con “sam” (estate) e “fuin” (tramonto, fine).
La parola in antico irlandese “sam” (estate) deriva dalla lingua
proto-indo-europea “*semo-”; parole affini sono la gallese “haf”, la
bretone “hañv”, l’inglese “summer” e la parola in antico norrena
“sumar”, tutte parole che significano “estate”, per finire con la parola
in sanscrito “ sáma” che significa “stagione”.
Le parole “Samhain” in gaelico irlandese e “t-Samhain” in gaelico scozzese, significano entrambe “novembre”.
Nel 1907, Whitley Stokes indica un’etimologia della parola Samhain
dal proto-celtico “*samani” (assemblea), affine alla parola in sanscrito
“ sámana” e alla parola in gotico samana.
J. Vendryes sostiene che le parole che contengono la radice “*semo-”
(estate) non sono da collegare alla parola Samhain, facendo notare che
per i Celti la fine dell’estate era celebrata alla fine di luglio inizio
di agosto, con la festa di Lugnasadh, e non a novembre. Si ritiene
pertanto che Samhain derivi dalla parola celtica insulare “assemblea”,
*samani o *samoni.
Il nome Samhain, che indica il mese di novembre deriva dall’epoca
proto-celtica, dalla parola gallica Samon[ios] del calendario di
Coligny, e il fatto che la parola venisse associata alla fine
dell’estate può derivare dal calendario gallico che divideva l’anno in
due parti: la “parte osura” e la “parte chiara” che iniziavano
rispettivamente con il mese di Samonios (la lunazione di
ottobre/novembre) che segnava la fine della parte di luce, dell’estate, e
con il mese di Giamonios (la lunazione di Aprile/Maggio), che segnava
la fine della parte dell’oscurità, dell’inverno.
La parola Giamonios, l’inizio della stagione estiva, è chiaramente
connessa alla parola che indica l’inverno (winter), dal
proto-indo-europeo “*g’hei-men-” (Latino hiems, Lettone ziema, Lituano
žiema, Slavo zima, Greco kheimon, Hittita gimmanza), in antico irlandese
“gem-adaig” significa “notte d’inverno”. Se ne deduce che in
proto-celtico il primo mese della stagione estiva, della parte estiva
dell’annno, era chiamato “wintry” (invernale, gelido) e che il primo
mese della stagione invernale, della parte invernale dell’anno,
“summery” (estivo, caldo), molto probabilmente per ellissi,
rispettivamente, [mese alla fine dell’] estate/inverno. Questa
osservazione rivaluta l’interpretazione originaria della parola Samhain
come “fine dell’estate”.
L’anno gallico iniziava con la “parte oscura” delle due in cui era
diviso, e l’inizio della “parte oscura” del calendario era proprio a
Samhain, per questo Samhain è considerata anche oggi per molti gruppi
neopagani il “Capodanno”. Il Capodanno vero e proprio veniva celebrato
durante le “tre notti di Samonios” (in gallico trinux[tion] samo[nii]),
l’inizio del ciclo lunare che cadeva più vicino al punto di mezzo tra
l’equinozio di autunno e il solstizio d’inverno. Le lunazioni che
segnavano la metà di ciascuna parte dei due cicli dell’anno erano
segnate da altre due importanti feste.
Il calendario di Coligny segna poi la luna di mezz’estate:
Lughnasadh, ma omette la luna di mezz’inverno: Imbolc. Le stagioni del
calendario di Coligny non sono orientate sull’anno solare degli assi
Solstizi/Equinozi, perciò la festa di mezz’estate non cadeva al
solstizio d’estate, ma un po’ più tardi, verso il 1° agosto circa, cioè a
Lughnasadh. Questo calendario era concepito per allineare le lunazioni
con il ciclo agricolo di vegetazione e la posizione astrologica esatta
del sole a quel tempo era probabilmente considerata di importanza
minore, almeno in questo calendario.
Samain o Samuin era l’antico nome della festa di Samhain celebrata
fino ai tempi dell’Irlanda medioevale, che segnava la fine della
stagione estiva e l’inizio della stagione invernale. La festa di Samhain
segnava la fine della stagione dei commerci e delle guerre ed era la
data ideale per le assemblee tribali in cui i re locali incontravano il
loro popolo.
Si dice che fu Papa Gregorio III (731–741) ad istituire la festa di
Ognissanti il 1° novembre per farla coincidere con la precedente festa
di Samhain, ma fu solo nell’835 che Ludovico I il Pio che fissò
ufficialmente la festa di Ognissanti al I novembre.
Il Ciclo dell’Ulster contiene diversi riferimenti a Samhain. Nel
Tochmarc Emire, Samhain è il primo dei quattro “quarter days” dell’anno
menzionati dall’eroina Emer. Molte delle avventure e delle campagne
intraprese dagli eroi nel Tochmarc Emire iniziano durante la festa della
notte di Samhain.
Uno di questi racconti è quello di Echtra Nerai (Le Avventure di
Nera) che parla di Nera del Connacht che si sottopone ad una prova di
coraggio voluta da re Ailill. Il premio per il superamento della prova è
la spada dall’elsa d’oro del Re. La prova consiste nel lasciare la
sicurezza e il tepore del palazzo e passare la notte sotto la forca dove
erano stati impiccati due prigionieri il giorno prima, annodare un
ramoscello sotto l’ascella di uno degli impiccati e tornare alla base.
Altri che hanno pensato sono stati tormentati da demoni e spiriti che
impediscono loro di portare a termine il loro compito e superare la
prova e li costringeva a tornare spaventati e coperti di vergogna nel
palazzo di Ailill. Nera portò a termine il compito affidatogli ma rimase
intrappolato nel Sidhe fino alla seguente festa di Samhain. Da notare
che la parola usata per indicare l’estate nell’Echtra Nerai è “samraid”.
Anche la Cath Maige Tuireadh (la Battaglia di Mag Tuired) si svolge a
Samhain, qui le divinità Morrigan e Dagda si incontrano e si uniscono
sessualmente prima della battaglia contro i Fomori, così facendo la
Morrigan favorisce la vittoria del popolo di Dagda, i Tuatha Dé Danann.
Il racconto The Boyhood Deeds of Fionn (Le Gesta Giovanili di Fionn)
include una scena importante ambientata a Samhain, il giovane Fionn Mac
Cumhail si reca a Tara dove Aillen the Burner (Aillen l’Incendiario),
uno dei Tuatha Dè Danann, a Samhain fa addormentare tutti i presenti e
da fuoco a tutto. Fionn resta sveglio e uccide Aillen e conquista il suo
posto di capo dei fianna.
La festa di Samhain è sopravvissuta sotto varie forme come festa del
raccolto e dei morti e dei santi. In Irlanda e Scozia, il “ Féile na
Marbh”, la “festa dei morti”, è il nome usato per la festa cristiana dei
Morti.
La notte di Samhain, in irlandese “ Oíche Samhna” e in scozzese “
Oidhche Samhna” è una delle feste più importanti del calendario celtico,
cade la notte del 31 ottobre ed è la festa dell’ultimo raccolto e del
contatto con le anime dei morti. Halloween ha preso oggi il posto della
festa sacra di Samhain ma in Irlanda e Scozia questa festa viene ancora
chiamata Oíche/Oidhche Samhna, ed in alcune aree c’è ancora l’usanza di
lasciare un posto per i morti per permettere loro di partecipare alla
festa e la notte si raccontano le storie degli antenati.
A Samhain venivano immagazzinate le scorte alimentari per l’inverno:
grano, frutta, foraggio verdure, e veniva selezionato il bestiame che
doveva essere macellato per seccare e conservare parte della carne e
quello che doveva essere ricoverato nelle stalle per passare l’inverno.
Questa usanza risale al tempo in cui non esisteva il frigorifero e il
congelatore e si dovevano mettere in dispensa le scorte di cibo per
passare la stagione invernale. Anticamente le popolazioni che abitavano
l’Europa a Samhain si preparavano ad affrontare la stagione fredda e si
riunivano in una grande assemblea di festa e di lavoro dove tutti
contribuivano a stipare le provviste per l’inverno, preparavano il grano
da conservare per mangiare e per essere piantato alla prossima semina,
preparavano conserve e la frutta da tenere sotto la paglia, e
conservavano il fieno al chiuso e macellavano il bestiame in esubero che
non avrebbe potuto superare la stagone fredda ed essiccavano,
affumicavano e salavano una gran parte della carne, celebravano poi una
grande festa godendosi gli ultimi tepori della stagione calda. Alla
festa di Samhain si mangiava, si beveva, si cantava, ci si divertiva
onorando le forze della vita e della fertilità che stava per essere
celata e protetta dall’oscurità.
Alla festa di Samhain si commemoravano i defunti ed era un ottimo
periodo per contattare i parenti defunti per chiedere loro un aiuto o un
consiglio. Le persone si riunivano attorno ai falò per purificarsi e
scaldarsi e le ossa del bestiame macellato a Samhain venivano bruciate
nel fuoco sacro e purificatore dei falò in omaggio agli Dei e agli
antenati defunti. Quando venivano accesi i falò, tutti i fuochi del
villaggio venivano spenti ed ogni famiglia attingeva al fuoco comune dei
falò per riaccendere il focolare domestico.
Core è ormai regina del mondo ctonio, regna accanto al Dio
agrifoglio, Ade, e sulla terra è chiamata Persefone, (Colei che Porta la
Distruzione), o Proserpina (La Temibile), perché sulla Terra la luce
cede il passo all’oscurità, la vita rigogliosa e vivace dell’estate
lascia spazio alla vita silente dela morte/trasformazione della stagione
invernale.
Alla festa di Samhain, come in molte altre feste dei Morti, le
persone indossavano dei costumi e delle maschere di solito connesse al
tema della morte, forse per allontanare o placare gli spiriti maligni e
per esorcizzare la paura della morte e dei morti. In Scozia i morti
erano impersonati da ragazzi mascherati, con il volto coperto da un velo
o dipinto di nero e vestiti di bianco. Venivano anche accese delle
lanterne ricavate da grandi rape svuotate della polpa e intagliate a
forma di facce o teschi, queste lanterne venivano messe sulle finestre
per cacciare gli spiriti malvagi o dispettosi.
Sempre in Scozia dal 16° e al 19° secolo i bambini andavano di a
bussare di porta in porta mascherati e portando le lanterne ricavate
dalle rape, cantando, raccontando storie e chiedendo in cambio delle
monete o del cibo. Con l’emigrazione di massa dalla Scozia e
dall’Irlanda agli Stati Uniti questa tradizione si radicò nel Nuovo
Mondo e la festa di Samhain diventò la festa più commerciale di
Halloween e le lanterne di rapa furono sostituite da quelle di zucca.
Ma il frutto più importante della festa di Samhain per la tradizione
druidica è la mela che veniva usata anche per la divinazione. Se
qualcuno celebra la festa di Samhain ancora oggi potrebbe preparare dei
dolci con le mele invece che con la zucca. Anche le nocciole erano usate
per la preparazione di dolci rituali della festa e per la divinazione.
A Samhain era consuetudine interrogare gli Dei, gli spiriti e i
defunti tramite la pratica della divinazione, si dice che una
divinazione effettuata la notte di Samhain sia molto efficace e
veritiera. In questa notte magica in cui si aprivano le porte tra i
mondi si chiedeva di conoscere l’identità di un possibile partner
futuro, di sapere come sarebbe stata la propria nuova casa, e se e
quanti bambini si potevano avere o se c’era la possibilità di diventare
ricchi.
Una pratica di divinazione consisteva nello sbucciare una mela senza
mai spezzare la buccia, una volta pelata la mela si gettava la buccia
dietro la spalla sinistra ponendo una domanda e la risposta si evinceva
dalla forma che prendeva la buccia cadendo sul terreno, di solito ci si
basava sulla forma delle lettere oghamiche e sul loro significato
esoterico. Un’altra forma di divinazione di Samhain era tramite le
nocciole, si mettevano delle nocciole ad arrostire nella brace e
venivano interpretati i loro movimenti di reazione al calore.
Samhain è una festa osservata da molte Tradizioni neopagane in modi a
volte molto diversi tra loro nonostante il nome della festa sia lo
stesso, perché ogni Tradizione neopagana pur avendo spesso origini
comuni alle altre, si sviluppa in modo diverso nell’interpretazione
moderna delle opere antiche tramandate sulla spiritualità dei popoli che
hanno preceduto il cristianesimo e dalla scelta di applicare le antiche
conoscenze spirituali alla vita presente.
Alcune Tradizioni neopagane, a Samhain, celebrano dei rituali per
onorare i morti e le divinità associate alla morte connesse alla loro
cultura di origine. Altre Tradizioni neopagane celebrano Samhain nel
modo che ritengono il più possibile simile a quello delle antiche
popolazioni celtiche, basandosi sulle leggende celtiche del loro luogo
di origine. Altri ancora celebrano Samhain con dei rituali elaborati
basandosi sulle diverse tradizioni che ricordano la festa e sulla
tradizione del loro luogo di origine connessa alla festa di Samhain. Per
le alcune Tradizioni neopagane, Samhain è, come per la Wicca, una delle
Otto Feste della Ruota dell’Anno che vengono da alcuni chiamate Sabbat
ed è considerata la festa più importante.