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Algoritmo impazzito, ignorante o cosa?

Su Facebook una foto che ritrae una donna a mezzobusto vestita di tutto punto e la copertina di un libro con una donna in piedi, sempre completamente vestita e in una posa del tutto casta e pura, viene oscurata e il post considerato avere “contenuti forti o violenti”!

Viene da chiedersi se ci fanno o ci sono e, soprattutto, chi programma è gestisce l’algoritmo che deve individuare i contenuti forti o violenti sulla piattaforma.

Questo è il testo del post in questione:

Margarete Schútte-Lihotzky, tra le pioniere dell’architettura moderna

di Sara Sesti

“Noi architetti abbiamo il dannato e sacrosanto dovere ed obbligo di romperci il capo su che cosa si debba fare nell’edilizia abítatíva per facilitare la vita alle donne e agli uomini (..). Fin dall’inízío volli occuparmí sempre e solo di edilizia abitatíva, con tutto quello che ci vuole: istituzioni per l’infanzia, scuole, biblioteche, ambulatori… ciò che appunto si chiama edilizia sociale”.

Queste poche parole riassumono il valore della professione per Margarete Schútte-Lihotzky (Vienna,1897-2000), prima architetta austriaca, testimone e protagonista dell’architettura del Novecento, che ha lavorato con la precisa coscienza della specificità del suo contributo in quanto donna.

La sua vita e la sua opera sono dedicate al miglioramento delle condizioni di vita delle classi disagiate e delle categorie deboli, in particolare di donne e bambini, fin dai primi lavori con le cooperative di interesse pubblico che realizzarono le Siedlungen operaie negli anni venti.

La sua ricerca si è allargata poi allo studio dell’ambiente domestico ed in particolare della cucina, che si è impegnata a riorganizzare secondo dimensioni ed arredi più razionali. Da questi studi è nata la cucina di Francoforte (1926-27), prima cucina “moderna”, progetto che ha largamente influenzato tutta la successiva produzione di questo ambiente.

Negli stessi anni, l’impegno per il miglioramento della condizione femminile è alla base degli interessanti progetti dell’ “abítazíone per donne che lavorano e vivono sole”, mentre gli studi sugli spazi per i bambini portano Margarete Lihotzky a progettare scuole, asili e parchi gioco secondo criteri che verranno a lungo riproposti.

Accanto alla professione c’è poi la vita politica, la resistenza antifascista, la condanna a morte tramutata in carcere a vita, sino alla liberazione nel ’45, ma non ci fu mai, una distinzione tra impegno professionale, politico e civile poiché il valore della sua opera sembra trovarsi nell’indivisibilità degli sforzi, nell’inscindibilità di teorie e prassi, di pensieri ed azioni.

E tutto ciò si esprime nel “fare architettura”, perché, in fondo, “all’architettura nessuno può sfuggire. Ognuno di noi si muove continua- mente in spazi costruiti, interni e urbani. Questi producono in noi, in modo conscio od inconscio, benessere o disagio, tranquillità o agitazione, armonia o dísarmonía..”.

Per saperne di più👇🏻👇🏻👇🏻

“Dalla cucina alla città. Margarete Schútte-Lihotzky”, a cura di Lorenza Minoli, Franco Angeli editore, 1999”

Giudicate voi sé questa foto contiene “contenuti forti o violenti”:

Felice Equinozio di Primavera 2024

Felice Equinozio di Primavera! Felice festa di Luce e Calore! Felice Ostara! Passate tutte e tutti una buona festa di Equinozio di Primavera, comunque voi la chiamiate e di qualunque tradizione…

La parola “equinozio” deriva dal latino “equi -noctis” e significa “notte uguale” al giorno. La definizione puramente teorica di lunghezza del giorno si riferisce all’intervallo di tempo compreso fra due intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del disco solare con l’orizzonte del luogo geografico. Usando questa definizione, la lunghezza del dì risulterebbe di 12 ore. In realtà, gli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte. Gli Equinozi di Primavera e d’Autunno sono i due giorni dell’anno nei quali hanno inizio le stagioni di primavera e autunno. Agli equinozi, intesi come giorni di calendario, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest; ma non esattamente, in quanto l’equinozio è un preciso istante che quindi può, al massimo, coincidere con uno solo dei due eventi, ma non prodursi due volte nell’arco di 12 ore.
Nell’emisfero settentrionale, l’Equinozio di Primavera cade il 20 o 21 marzo,  e l’equinozio d’autunno cade il 22 o il 23 settembre; nell’emisfero meridionale, questi termini sono invertiti.

Gli equinozi possono essere considerati anche come punti ideali nel cielo. Anche se la luce diurna nasconde le altre stelle, rendendo difficile vedere la posizione del Sole rispetto agli altri corpi celesti, il Sole ha una posizione definita relativa alle altre stelle.

Mentre la Terra gira attorno al Sole, l’apparente posizione del Sole si sposta di un intero cerchio nel periodo di un anno. Questo cerchio è chiamato eclittica, ed è anche il piano dell’orbita della Terra proiettato sulla sfera celeste. Gli altri pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sembrano muoversi lungo l’eclittica poiché le loro orbite sono su un piano simile a quello della Terra.

L’altro cerchio nel cielo è l’equatore celeste, ovvero la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste. Poiché l’asse di rotazione della Terra è inclinato rispetto al piano dell’orbita, l’equatore celeste è inclinato rispetto all’eclittica. Due volte l’anno, il Sole incrocia il piano dell’equatore terrestre. Questi due punti sono gli equinozi.

Il punto dell’Equinozio di Primavera dell’emisfero settentrionale è anche chiamato punto vernale (parola derivante da latino, da “ver” che significa “primavera”), punto dell’Ariete o punto gamma (γ), mentre quello dell’equinozio d’autunno è anche chiamato punto della Bilancia (ω). Tuttavia, a causa della precessione degli equinozi, questi punti non si trovano più nella costellazione da cui prendono il nome, anche se va detto che l’astrologia è un sistema basato sulle stagioni (le costellazioni fisse,i 12 segni zodiacali, sono infatti i 12 mesi dell’anno) e sul loro “dialogo” con i pianeti e con le stelle, con il cielo. La Precessione degli Equinozi pertanto non va ad influire sull’interpretazione di un tema natale basato sull’astrologia per come la conosciamo in occidente.

L’istante nel quale il Sole passa attraverso ogni punto di equinozio può essere calcolato accuratamente, così l’equinozio è sempre e solo un particolare istante, e non un giorno intero.

Nell’Equinozio di Primavera:
all’equatore il Sole sorge in linea verticale dall’orizzonte est fino allo zenit, e poi tramonta in linea verticale dallo zenit all’orizzonte ovest;
al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altezza per quel giorno che è 66°33′;
al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua massima altezza per quel giorno che è 66°33′;
al polo nord il Sole passa da una notte lunga 6 mesi ad un dì lungo 6 mesi;
al polo sud il Sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi.

Nell’originale calendario giuliano stabilito da Giulio Cesare, l’Equinozio di Primavera cadeva il 25 marzo. La ragione dell’odierno spostamento al 21 marzo si lega alle motivazioni stesse della messa in essere del calendario gregoriano. Ciò che spinse infatti Gregorio XIII a promulgare la sua riforma non fu infatti un omaggio al dittatore romano, ma il desiderio di riallinearsi alle votazioni del Concilio di Nicea, svoltosi quasi quattro secoli dopo la vita del famoso politico. Il papa deliberò quindi di recuperare l’errore accumulatosi dopo il concilio, ma non ebbe interesse alcuno a fare lo stesso per le date del 29 febbraio degli anni 100, 200 e 300. Dato che un quarto giorno si era già generato a causa del caos nell’applicazione del giorno bisestile intervenuta fra l’omicidio di Cesare e il definitivo decreto di riordino di Augusto dell’anno 8, fu così che l’equinozio fu stabilmente spostato rispetto alla sua data originaria.

Ecco una serie di feste celebrate in occasione dell’Equinozio di Primavera.
Sham El Nessim, celebrata all’Equinozio di Primavera, era un’antica festività egiziana le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa, ed è ancora oggi una delle feste pubbliche Egiziane ed è celebrata il lunedì più prossimo all’Equinozio di Primavera.
La Pasqua ebraica è una festa che coincide con l’Equinozio di Primavera e cade di solito il primo giorno di luna piena seguente all’Equinozio di Primavera, anche se occasionalmente, di solito 7 volte in 19 anni, cade il secondo giorno di luna piena dopo l’Equinozio di Primavera.
La Pasqua cristiana che cade la prima domenica dopo la prima luna piena contemporanea o successiva all’Equinozio di Primavera.
La festa neopagana dell’Equinozio di Primavera, celebrata da molti gruppi neopagani europei e Wicca, che viene chiamata anche Ostara, Alban Eiler (o Alban Eilir) e Dísablót.

L’Equinozio di Primavera segna il primo giorno dell’anno per una varietà di calendari, inclusi il calendario Iraniano, il calendario Bahá’í. Il festival Persiano (Iraniano) del Naw-Ruz viene celebrato all’Equinozio di Primavera. Nell’antica mitologia persiana, Jamshid, il re mitico della Persia, ascese al trono in questo giorno e ogni anno quest’evento viene commemorato con feste per due settimane. Queste feste rievocano la storia della creazione e l’antica cosmologia del popolo Iraniano e Persiano. È un giorno di festa anche per l’Azarbaijan, l’Afganistan, l’India, la Turchia, Zanzibar, l’Albania e diversi paesi dell’Asia Centrale, è festa anche per i Kurdi. È inoltre una festività Zoroastrina, è anche un giorno sacro per i seguaci della Fede Bahá’í e per i musulmani Ismaili Nizari comunemente chiamati come gli Aga Khanis.

In molti paesi arabi la festa della mamma è celebrata all’Equinozio di Primavera.
In Giappone il giorno dell’Equinozio di Primavera (春分の日 Shunbun no hi) è una festa nazionale ufficiale che si trascorre visitando le tombe di famiglia e celebrando le riunioni di famiglia.
Il primo giorno dell’anno per i Tamil e i Bengali segue lo zodiaco Hindu e sono celebrati rispetto al Equinozio di Primavera siderale (14 aprile). Quello Tamil viene festeggiato nello stato dell’India del Sud del Tamil Nadu, l’altro viene festeggiato in Bangladesh e nello stato dell’India dell’est del Bengala Ovest.

Il giorno del Pianeta Terra venne celebrato inizialmente il 21 marzo 1970, giorno dell’equinozio. Attualmente è celebrato in diversi Stati il 22 aprile.
In molti paesi arabi il Giorno della Madre viene celebrato nell’equinozio di marzo.
In Tamil e nel Bengala all’Equinozio di Primavera, che segue lo zodiaco siderale, il 14 aprile, si celebra l’Anno Nuovo. Anche nello stato indiano di Orissa l’anno nuovo, ‘Vishuva Sankranti’, che significa “uguale” in sanscrito, si celebra all’Equinozio di Primavera secondo lo zodiaco siderale.
Nell’Andhra Pradesh, Karnataka e Maharastra l’Anno Nuovo si celebra la prima mattina dopo la prima luna nuova dopo l’Equinozio di Primavera.

Le feste collegate all’Equinozio di Primavera celebrano tutte il risveglio della Natura, il ritorno della luce, del calore e dell’umidità, nel giorno in cui la notte e il giorno sono in equilibrio, ma la luce prevale sull’oscurità e il caldo e l’umidità tornano a scaldare la Terra. In questo periodo si celebra la Conoscenza del Mistero della Danza della Vita, la resurrezione, il risveglio, dei sensi e della scintilla che da la vita. Le piante fioriscono, gli alberi si riempiono di germogli, le prime foglie e i primi fiori sbocciano di nuovo al mondo, gli animali si svegliano definitivamente dal letargo e si risvegliano i loro sensi, si piantano i semi che daranno i frutti del primo raccolto.

Alcuni Neopagani europei e molti gruppi Wicca chiamano l’Equinozio di Primavera “Ostara”. Ostara deriva dal nome di una Dea Germanica associata con la Primavera, Eostre per i Sassoni, secondo quanto riportato da Beda il Venerabile.
Nell’Antica Roma al tempo dell’Equinozio di Primavera si celebrava la festa della Dea Cibele e di Attis il suo sposo nato da una vergine. Attis muore qualche giorno prima e risorge all’Equinozio di Primavera. La festa di Cibele è molto antica ed è stata introdotta e celebrata a Roma nel 204 prima della nascita di Cristo.

A Roma si narrava una storia più antica di quella di Cristo ma molto simile alla sua, la storia del Dio Mitra nato al Solstizio d’Inverno e risorto all’Equinozio di Primavera. Anche Mitra, come Gesù, era noto per aiutare i suoi fedeli ad ascendere al regno di luce dopo la morte.
I popoli Germani celebravano la festa di Ostara o di Eostre la luna piena seguente l’Equinozio di Primavera. La leggenda racconta che Eostre trovò a terra in tardo inverno, un uccello ferito. Per salvargli la vita lo trasformò in una lepre, ma la trasformazione non riuscì alla perfezione perché l’uccello aveva le sembianze di una lepre ma continuava a deporre le uova che la lepre decorava e lasciava in dono per la dea Eostre. Da questa leggenda nasce la storia del coniglio pasquale e delle uova decorate.

L’origine dell’Uovo di Pasqua è collegata al Mito Pelasgico della Creazione, dove la Dea di Tutte le Cose Eurinome danzando sulle onde del mare crea e si accoppia con il Grande Serpente Ofione e depone l’Uovo Universale dal qual nascono tutte le cose.

Margaret Alice Murray, The Witch-Cult in Western Europe: A Study in Anthropology (1921)

Margaret Alice Murray, The God of the Witches (1931)

James George Frazer, The Golden Bough (1906-1915)

Robert Graves, The White Goddess (1948)

Robert Graves, The Greek Myths (1955)

Gerald Gardner, Witchcraft Today (1954)

Ronald Hutton, The Pagan Religions of the Ancient British Isles

Nora K. Chadwick, The Celts

Starhawk, The Spiral Dance: A Rebirth of the Ancient Religion of the Great Goddess (1978)

Zsuzsanna E. Budapest (1980), The Holy Book of Women’s Mysteries

Janet Farrar & Stewart Farrar, A Witches Bible (1981)

Raven Grimassi, Encyclopedia of Wicca & Witchcraft (2000)

Flavia Wolfrider, Antico Sentiero Europeo Scuola di Draco (1980)

Merlin Stone, When God Was a Woman (1976)

KALA, LA TIGROTTA DEL BIOPARCO DI ROMA, DA OGGI È VISIBILE AL PUBBLICO

7 marzo 2024. Kala, la cucciola di tigre di Sumatra nata al Bioparco di Roma, è finalmente visibile al pubblico. Oggi per la prima volta è uscita nell’area dedicata a questi meravigliosi felini; dopo un primo momento di cautela e titubanza, la piccola ha iniziato ad esplorare centimetro per centimetro l’exhibit esterno, sotto lo sguardo attento dei genitori Tila e Kasih, che non la perdono mai di vista.

Kala – il suo nome deriva dall’unione dei nomi dei genitori – ha appena compiuto tre mesi, è molto vivace e curiosa, gioca tutto il giorno senza interruzione da sola e con entrambi i genitori. Dalla nascita, la piccola ha vissuto in una zona protetta dove, grazie alle telecamere interne, è stato possibile riprendere, e condividere tramite i canali social del Bioparco, le sue fasi di crescita, senza disturbare la famiglia di felini: dai controlli veterinari, alle coccole dei genitori, alle pesature.

La coppia di genitori proviene da strutture zoologiche europee: la mamma Tila è nata nel 2011 allo Zoo di Chester (Inghilterra) e proviene dallo Zoo di Heidelberg, in Germania. Il papà Kasih è nato nel 2014 allo Zoo di Beauval, in Francia.

“La nascita al Bioparco di Kala è molto importante per molteplici ragioni, sottolinea la Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Prof.ssa Paola Palanza: la riproduzione è un segnale di benessere degli animali e ne arricchisce l’esperienza sociale; da etologa ho inoltre osservato un bel comportamento di cura e di incoraggiamento all’esplorazione da parte materna e di interazione di gioco, anche con il padre. La tigre di Sumatra è una specie gravemente minacciata di estinzione, ne sopravvivono circa 500 individui. Il Bioparco di Roma partecipa attivamente ai programmi internazionali di tutela della specie, sia attraverso progetti di conservazione in natura (in-situ) sia contribuendo al mantenimento della sottospecie in cattività”. Palanza evidenzia inoltre che “i giardini zoologici moderni, accreditati presso le associazioni europee e mondiale di zoo e acquari (EAZA e WAZA, rispettivamente), rivestono un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità, come parte integrante del network per la sopravvivenza delle specie della IUCN (Unione mondiale per la conservazione della Natura). Il lavoro che gli zoo svolgono con gli animali a loro affidati, le ricerche eco-etologiche, il monitoraggio genetico e sanitario ex-situ hanno contribuito a salvare decine di specie dall’estinzione nonché al monitoraggio degli animali minacciati. Purtroppo, la velocità e la vastità del degrado ambientale dovuto all’inquinamento e allo sfruttamento indiscriminato degli habitat rappresentano una minaccia costante per le specie animali e vegetali. Sono necessarie azioni di contrasto efficaci e innovative, unite alle azioni di sensibilizzazione del pubblico, a cui il Bioparco di Roma contribuisce con dedizione e passione – conclude Palanza – grazie al personale impiegato, gli organi direttivi e di controllo e con il sostegno di Roma Capitale e dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti”.

Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco

Giovanni, addio al logorio della vita moderna

Avrete notato recentemente sulle maggiori testate nazionali, storie che sono sempre più fonte di ispirazione per 40enni del nord che , stanchi della stressante vita della metropoli, si reinventano contadini all’avanguardia.

Vi presentiamo una di queste storie che speriamo dia a tutti coloro che non ne possono più di fogli excel, riunioni e ore di traffico, una speranza per il futuro.

Questa è la storia di Giovanni Rossi, ex manager di successo che ha scelto di gettare la cravatta per indossare gli stivali da contadino.”La mia vita da manager era un vortice senza fine di riunioni, report e stressante competizione”, confessa Giovanni, mentre contempla serenamente i suoi campi di grano. “Ora posso finalmente godermi la pace e la tranquillità della campagna, lontano dalle pressioni della corporate jungle.”

Ma come ha fatto Giovanni a compiere questa epica trasformazione da lupo di Wall Street a pastore delle colline? “Beh, ho affittato i miei due appartamenti di Isola a due amici copywriter”, rivela con un sorriso, “quindi ho potuto permettermi di trasferirmi nella vecchia tenuta di famiglia a Provigliano D’Iseo per cominciare la mia avventura agricola .”

E così, armato di una fiducia incrollabile, Giovanni si è immerso nel mondo dell’agricoltura biologica, abbandonando l’ansia delle scadenze per abbracciare la saggezza dei cicli naturali.

“È incredibile quanto la terra possa insegnarti”, riflette Giovanni, mentre osserva pensieroso il suo collaboratore Drasin che raccoglie le sue zucche. “Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, come il fatto che le piante non rispondono alle email ma rispondono all’amore e all’attenzione.”

“Mia figlia Azzurra è entusiasta della scelta, ha lasciato quindi Economia alla Bocconi per iscriversi ad un master di Enoetnologia in America. Forse in futuro vorrà portare avanti l’azienda di famiglia.”

La storia di Giovanni non è unica: sempre più ex-manager e professionisti stressati stanno abbracciando lo stile di vita agricolo, trovando la felicità nel suono rilassante del muggito delle mucche anziché nel clangore dei telefoni in ufficio.

E così, mentre il mondo urbano continua a ruotare sempre più veloce, c’è chi sceglie di rallentare il passo e abbracciare una vita più semplice e autentica. E se avete delle corporate shares redditizie o ereditato una tenuta di famiglia con vitigni in Francia Corta, perché non farlo?

Domenica 3 marzo Giornata della Fauna Selvatica al Bioparco di Roma

 Domenica 3 marzo 2024 il Bioparco di Roma aderisce alla Giornata mondiale della Fauna selvatica (World Wildlife Day) con una serie di attività rivolte alle famiglie. Il tema di quest’anno è l’importanza dell’innovazione digitale nella salvaguardia della biodiversità.

Si andrà alla scoperta di come le tecnologie e i sistemi di rilevazione digitali – che permettono di acquisire, registrare, memorizzare e conservare nel tempo un documento in formato elettronico – agevolino le attività di conservazione della fauna e favoriscano la coesistenza tra uomo e fauna selvatica, in un mondo sempre più connesso.

All’interno del parco, dalle ore 11:00 alle 16:00, saranno dislocate tre postazioni tematiche: la prima riguarderà proprio ‘La tecnologia: un aiuto per la natura’ con microfoni, telecamere a infrarossi, fototrappole e filmati, per far comprendere al pubblico quanto i nuovi supporti tecnologici possano essere un formidabile aiuto per salvare le specie minacciate.‘Dieci storie di successo’ è il titolo della lettura animata ispirata ad altrettanti progetti di salvaguardia delle specie a rischio di estinzione andati a buon fine, per scoprire che l’unione fa la forza. 


Infine nella postazione ‘Furti di natura’ sarà possibile osservare oggetti sequestrati dalle forze dell’ordine a viaggiatori, come borse di pelle, fermacapelli di tartaruga o coralli, per sensibilizzare su come l’acquisto di un souvenir in viaggio possa rappresentare una minaccia per molte specie.Nel corso della giornata le famiglie potranno anche prendere parte alla visita guidata ‘Molti progetti un solo obiettivo’, dalle 11:00 alle 15:30, alla scoperta delle specie interessate da progetti di conservazione e raccolta fondi al Bioparco come giraffa, rinoceronte bianco, zebra di Grevy, lemuri, pinguino del Capo e tigre di Sumatra. Tutte le attività della giornata sono comprese nel costo del biglietto di ingresso.

Maggiori info su bioparco.it 

Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco

Uova di Pasqua WWF 2024

Panda e Leopardo delle nevi sono i protagonisti della Pasqua 2024 di WWF Italia. La loro scelta non è casuale: queste due specie nel corso degli anni hanno dimostrato come gli sforzi di conservazione possono davvero avere un impatto positivo sul futuro degli animali a rischio.

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Panda

Simbolo di oltre 50 anni di impegno globale del WWF, il Panda non è più in via di estinzione, anche se rimane specie vulnerabile. Questo risultato è frutto delle attività di conservazione: il WWF da sempre lotta per la difesa del Panda, sostenendo il lavoro degli addetti e dei veterinari delle riserve, come la riserva di Wolong, che si prendono cura degli esemplari di panda e continuano ad organizzare corsi di educazione e sensibilizzazione allo sviluppo sostenibile per le popolazioni locali.

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Leopardo delle nevi

Segnali incoraggianti anche per il Leopardo delle Nevi. La seconda indagine nazionale sul Leopardo delle Nevi in Bhutan ha confermato la presenza di 134 individui, in aumento rispetto al 2016, quando ne erano stati censiti solo 96. Numeri ancora preoccupanti, ma che dimostrano quanto gli sforzi di conservazione stanno avendo un impatto positivo. A difesa di questo felino il WWF sostiene le attività mobili di antibracconaggio e lavora per eliminare il commercio illegale di pellicce, ossa e altre parti del corpo del leopardo delle nevi.

Le uova di cioccolata pasquali WWF sono buone per noi, ma anche per l’ambiente. Scopri tutte le caratteristiche della confezione e del prodotto.

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Sostenibilità

  • Le uova sono realizzate con cioccolato certificato Rainforest Alliance e il cacao scelto proviene da una filiera sostenibile;
  • Il fondello che sorregge l’uovo è totalmente biodegradabile e compostabile;
  • L’involucro esterno è realizzato al 100% in plastica riciclata;
  • Il cartoncino esterno è realizzato in carta certificata FSC

CIOCCOLATO FONDENTE

  • Ingredienti: zucchero, pasta di cacao8(*) burro di cacao(*), emulsionante lecitina (di SOIA), aroma naturale di vaniglia. Può contenere tracce di LATTE e di FRUTTA A GUSCIO. Senza glutine. Conservare in luogo fresco e asciutto (Max 20°C). Cacao Minimo 45,5%
  • Informazioni Nutrizionali per 100 g: Energia 2218kj/532kcal – Grassi 30,9g di cui acidi grassi saturi 18,9g Carboidrati 55,2g di cui zuccheri 52,9g Fibre 6,3g Proteine 5,1g Sale 0,05g

    (*) Rainforest Alliance Certified – http://www.ra.org

CIOCCOLATO AL LATTE

  • Ingredienti: zucchero, burro di cacao (*), LATTE in polvere, pasta di cacao (*), siero di LATTE in polvere, emulsionante lecitina (di soia), aroma. Puo’ contenere tracce di frutta a guscio. Senza glutine. Conservare in luogo fresco e asciutto (Max 20°C). Cacao: 26,9 % minimo.
  • Valori nutrizionali per 100g Energia 2.184/522 kJ/kcal Grassi 27g di cui saturi 16,5g Carboidrati 63,9g di cui zuccheri 63,4g Fibre 1,4g Proteine 5,3g Sale 0,24g

    (*) Rainforest Alliance Certified – http://www.ra.org

https://sostieni.wwf.it/uova-di-pasqua

INAUGURATO IL PORTALE MONUMENTALE DEL BIOPARCO DI ROMA RESTAURATO

Roma, 15 Febbraio 2024. L’Assessora all’agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi ha inaugurato oggi il portale monumentale del Giardino zoologico di Roma, a conclusione dell’intervento di restauro, insieme alla Presidente della Fondazione Bioparco Paola Palanza.

L’ingresso monumentale, originariamente inaugurato il 5 gennaio 1911, è stato riportato agli antichi splendori grazie ad un accurato restauro conservativo curato e finanziato dal Dipartimento capitolino Tutela Ambientale, sotto la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma e la Sovrintendenza capitolina.

Il portale presentava elementi di forte degrado dovuti agli agenti atmosferici e all’azione corrosiva dell’accumulo di polveri. Il risanamento conservativo ha interessato l’intero complesso monumentale e ha comportato interventi di particolare complessità, come la fedele ricostruzione di parti mancanti di alcune statue, ad esempio nel caso del cacciatore dei coccodrilli o del cacciatore di aquile. Anche le statue del leone, della leonessa e le due teste di elefante sono state completamente restaurate.

Si è trattato di un restauro ecocompatibile poiché per l’eliminazione di muschi e muffe sono stati utilizzati biocidi a base di olii essenziali, prodotti di distillazione delle piante aromatiche, atossici per gli operatori e per l’ambiente. 

L’intervento ha avuto una durata di otto mesi.

“Abbiamo voluto finanziare e curare questo restauro per restituire alla città in tutta la sua bellezza il portale del Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di romani e turisti. Un’istituzione che svolge un’importante attività di conservazione e di ricerca scientifica, in collaborazione con una vasta rete di enti di ricerca italiani e internazionali. Un’attività scientifica di altissimo livello che ha portato il Bioparco al centro delle cronache internazionali con eventi di eccezionale rilievo come la nascita di Kala, la cucciola di tigre di Sumatra, una specie minacciata dall’estinzione. A questo si affianca un prezioso lavoro di educazione e sensibilizzazione sui temi della biodiversità, del rispetto degli animali e della tutela dell’ambiente, sul quale abbiamo costruito un rapporto di costante collaborazione. Un rapporto che intendiamo rafforzare con iniziative e progetti rilevanti come la realizzazione del ‘Sentiero della biodiversità’, un progetto che ha l’obiettivo di riqualificare il patrimonio vegetazionale e ambientale di un’area di circa due ettari all’interno del Bioparco dove si prevede di creare una foresta tropicale con piante e specie animali tipiche di questo habitat”, ha dichiarato l’Assessora Alfonsi.

La Presidente Palanza, nel sottolineare l’importanza dell’intervento di restauro, esprime un “sincero ringraziamento a Roma Capitale e All’assessorato Ambiente per l’attenzione ed il costante sostegno alle azioni di tutela della biodiversità che la Fondazione Bioparco porta avanti, attraverso molteplici iniziative, grazie alla dedizione e all’entusiasmo di tutto il personale”.

Il monumentale ingresso al Giardino Zoologico venne realizzato a partire dal 1909 su disegno di Armando Brasini (1879-1965), architetto e urbanista italiano tra i più noti dei primi del Novecento, e Giulio Barluzzi (1878-1953) architetto ed ingegnere. Venne poi inaugurato, insieme all’intero complesso dello Zoo, il 5 gennaio del 1911, nell’ambito delle iniziative dell’Esposizione Internazionale per il cinquantenario dell’Unità d’Italia.

Nel portale si fondono Antico, Rinascimento e Barocco. Sono presenti due padiglioni simmetrici composti da una forte e articolata volumetria a cui si oppone, con un ricercato contrasto, la leggerezza dell’elegante cancellata ispirata a motivi decorativi seicenteschi. Lo slancio verticale dei padiglioni è completato dai gruppi scultorei composti da uomini in lotta con animali pensati per esaltare, oltre la balaustra, la verticalità delle colonne binate. Due teste di elefante scolpite nelle chiavi degli arconi di accesso ai due vestiboli conferiscono un carattere esotico e fantastico al complesso, in sintonia con il clima del tempo. Ad eseguire le statue umane e animali che si ergono sul colonnato fu lo scultore calabrese Vincenzo Romeo (1878-1942).

Credit fotografie:

FOTO PORTALE INTERO: Massimiliano Di Giovanni  – archivio Bioparco

FOTO PARTICOLARI STATUE: Marco Petrangeli

Carnevale 2024 al Bioparco

In occasione dell’ultima domenica di Carnevale, l’11 febbraio 2024 il Bioparco propone una tariffa speciale: i bimbi mascherati fino a 10 anni di età avranno diritto all’ingresso a 10€ (anziché €14).

Dalle ore 11:00 alle 15:00 si potrà partecipare al percorso animato dal titolo ‘I vestiti degli animali’, una visita guidata per comprendere come gli animali riescano a sopravvivere anche grazie ai travestimenti. E ciò vale sia per le prede, come gli insetti che si confondono con la corteccia, che per i predatori, come le tigri che si rendono invisibili. La visita guidata toccherà le aree di: gufi delle nevi, giraffe reticolate, mandrilli, zebre, leopardo e tigre del Bengala.

Nel corso ella giornata sarà organizzata l’attività educativa ‘Chi non si adatta è perduto’. In compagnia di un operatore didattico, si osserveranno da vicino animali molto interessanti come gechi del Madagascar, testuggini dalle zampe rosse, rane freccia, rospi, pogone, axolotl, camaleonti e insetti stecco. Si potrà scoprire come, attraverso la selezione naturale, le forme di vita abbiano trovato adattamenti a volte molto ingegnosi per riuscire a sopravvivere. Inoltre, sarà possibile manipolare diversi reperti come palchi, corna, vertebre di giraffa, uova di struzzo per sperimentarne il peso, la consistenza, la forma e scoprire che ognuno di quei reperti rappresenta l’incredibile risultato di un percorso evolutivo molto lungo. Per questa attività la prenotazione è obbligatoria; si prenota il giorno stesso della visita presso il desk prenotazioni all’ingresso del parco.

Immancabili i pasti degli animali, a cura dei keeper, nel corso dei quali si potranno scoprire gli ingredienti del pranzo di: macachi del Giappone alle ore 11:00, lemuri catta alle 11:30, elefanti asiatici a mezzogiorno, scimpanzé alle 14:00, otarie della California (ore 15:00) e pinguini del Capo (15:30).

Tutte le attività della giornata sono comprese nel costo del biglietto di ingresso.

Info su www.bioparco.it  

Facebook Bioparco di Roma e Instagram: @bioparcoroma   

Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – Archivio Bioparco

DIAMO UN NOME ALLA CUCCIOLA DI TIGRE DI SUMATRA NATA AL BIOPARCO DI ROMA

La cucciola di tigre di Sumatra nata al Bioparco di Roma ancora non ha un nome. La Fondazione Bioparco lancia un’iniziativa per scegliere insieme al pubblico come si chiamerà e al contempo contribuire alla salvaguardia della tigre in natura.

Si tratta di un sondaggio online per raccogliere le preferenze: sul sito web del Bioparco (bioparco.it) si può scegliere tra tre nomi suggeriti dai guardiani del reparto carnivori: Dewi, dea in lingua malese, Sakti che significa potenza, energia nell’induismo e Kala, nome ricavato dalla combinazione dei nomi di papà Kasih e mamma Tila.

La Tigre di Sumatra è a rischio d’estinzione principalmente a causa della distruzione dell’habitat; la Lista Rossa IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) stima che in natura siano rimasti da 400 a 600 individui adulti. Le minacce per questi felini vanno dall’agricoltura, alla deforestazione per la richiesta di legname e l’estrazione mineraria, alle malattie come il cimurro oppure la peste suina africana, che incide sulle loro prede. E poi sono a rischio a causa del bracconaggio  – compiuto sia per il commercio illegale di parti di tigre che per l’uccisione delle prede  –  e delle incursioni delle tigri nei terreni agricoli. Per queste ragioni il Bioparco di Roma supporta la WildCats Conservation Alliance con una raccolta fondi nell’ambito di un progetto nel Parco Nazionale di Kerinci Seblat nell’Isola di Sumatra. Votando il nome della cucciola, sarà possibile fare una donazione. I fondi saranno utilizzati per sostenere i costi operativi delle unità dei rangers, delle cure veterinarie e di altre azioni essenziali per il contrasto al bracconaggio. Maggiori informazioni su:https://www.bioparco.it/diamo-un-nome-alla-cucciola-di-tigre-di-sumatra/.

Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco

AL BIOPARCO DI ROMA È NATA UNA TIGRE DI SUMATRA

Al Bioparco di Roma è nata una femmina di tigre di Sumatra, felino ad altissimo rischio di estinzione. La cucciola sta benissimo è molto vivace; da subito la mamma ha iniziato ad allattarla e ad accudirla. Ancora non è visibile al pubblico.

È una nascita molto importante e di grande rilevanza scientifica perché la Tigre di Sumatra, che vive nelle foreste tropicali dell’isola indonesiana, è una delle 6 sottospecie viventi maggiormente a rischio di estinzione a causa della perdita e frammentazione dell’habitat, del bracconaggio e della persecuzione diretta per i conflitti con le attività antropiche locali: si stima che in natura ne siano rimaste circa 600.

I genitori sono Tila e Kasih; la mamma è nata nel 2011 allo Zoo di Chester (Inghilterra) e proviene dallo Zoo di Heidelberg, in Germania. Il papà Kasih è nato nel 2014 allo zoo di Beauval, in Francia. Il suo nome è (letteralmente Terima Kashi) che nella lingua locale significa “grazie”.

Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco