Felice Beltaine 2018

Felice Beltaine, Festa di Luce, Calore e Umidità!

Beltane (Beltaine) è la forma in inglese moderno della parola in Antico Irlandese Bel(l)taine o Beltine in Irlandese Moderno, Bealltainn in Gaelico Scozzese, il nome indica il mese di maggio e la festa celebrata dal tramonto del 30 aprile al tramponto del 1° maggio. Nell’emisfero sud è celebrata dal tramonto del 31 ottobre al tramonto del 1° novembre. Beltaine segnava l’inizio dell’estate per i popoli Gaeli, e assieme a Samhain erano le date dell’inizio e della fine dell’anno civile nell’Irlanda medievale.
Beltaine era una festa Gaelica celebrata in Gallia, Irlanda, Scozia, nell’Inghilterra Celtica e nell’Isola di Mann. Oggi Beltaine è celebrata in Galless e da diversi gruppi Neopagani e Wicca in tutto il mondo.
La festa di Beltaine è conosciuta anche come Lá Bealtaine, Bealltainn, Beltain, Beltaine, Boaltinn, Boaldyn, Belotenia, Gŵyl Galan Mai, ed è messa in relazione con altre feste simili che cadono nello stesso periodo: la Notte di Walpurga, Calan Mai (il primo giorno d’estate in Galless, chiamato anche Calan Haf) e il festival di primavera di Calendimaggio o Palo di Maggio, che nella seconda metà del 1800 coinciderà con la neonata festa dei Lavoratori.

La festa di Beltaine è celebrata da diversi gruppi Neopagani in modi e con nomi diversi dato che i gruppi Neopagani differiscono anche molto tra le diverse tradizioni e le celebrazioni sono spesso molto diverse tra loro nonostante il nome della festa sia lo stesso. Alcuni gruppi Neopagani dicono di seguire fedelmente le antiche tradizioni, anche se tutto quello che si sa delle antiche tradizioni di popoli dalla cultura orale è stato tramandato attraverso dei libri scritti in epoca ormai cristiana e dai reperti archeologici, che sono comunque interpretai dai vari accademici di turno secondo la loro cultura e le loro conoscenze. Porre pertanto l’enfasi sulla corretta ricostruzione storica di tradizioni così antiche è limitato e limitante e certamente per nulla più valido di quelle Vie Neopagane che vivono le antiche usanze tenendo conto del periodo storico in cui si collocano nella loro esistenza presente e della loro cultura sostenuta dalle conoscenze dell’epoca in cui vivono.

I Neopagani Ricostruzionisti Celtici celebrano Beltaine (Là Bealtaine) quando fiorisce il biancospino nei loro territori, o la prima notte di luna piena più prossima al primo maggio.
Per la festa di Beltaine è tradizione recarsi in pellegrinaggio ai pozzi sacri dove vengono fatte delle offerte e delle preghiere agli Spiriti del Luogo e alle Divinità dei pozzi.
I Wicca a Beltaine celebrano anche l’unione rituale della Signora di Maggio e del Signore di Maggio, e praticano la danza del Palo di Maggio.

A Beltaine gli esseri si aprono al calore, alla luce e all’umidità e celebrano nell’unione il mistero della danza della vita. E’ la festa della Primavera al suo massimo splendore e segna l’avvento dell’Estate. In questo periodo le Pleiadi sorgono la mattina poco prima del Sole all’orizzonte. A Samhain le Pleiadi sorgonola sera poco prima del tramonto del Sole all’Orizzonte.
Le Pleiadi sono chiamate anche le Sette Sorelle, sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro, costituito da circa duemila stelle poste a circa 380 anni luce dalla Terra. Sono chiamate le Sette Sorelle perché ad occhio nudo sono visibili solo sette stelle più brillanti.
Nella mitologia greca, le Sette Sorelle erano tradizionalmente chiamate Asterope, Merope (o Dryope o Aero), Elettra, Maia, Taigete, Celaeno e Alcyone. Questi nomi sono oggi assegnati a singole stelle dell’ammasso. Erano, secondo la mitologia, ninfe delle montagne (Oreadi), le figlie di Atlante e Pleione, anch’essi rappresentati da stelle nell’ammasso; erano anche nipoti di Giapeto e Climene, e sorelle delle Iadi, di Calipso e Dione. Si suicidarono dopo la morte delle loro sorelle, le Iadi.
Le Ninfe della Mitologia Greca erano suddivise in gruppi distinti:
5 Iadi: “propiziatrici di pioggia”, a loro venne affidato Dioniso, il Dio dei Misteri.
7 Pleiadi: guidate dalla Ninfa Alcyone, figlia di Atlante e Pleione.
3 Esperidi: Espera, Egle, Eriteide, vissute in occidente, figlie di Atlante ed Esperia.
3 Arpie: figlie di Taumante e della Ninfa oceanica Elettra, figlia di Atlante.

Beltaine e Samhain dividono l’anno in due parti, in una prevale la luce, a Beltaine, nell’altra prevale l’oscurità, a Samhain.
A Beltaine e Samhain si aprono le porte tra i mondi, questi sono i giorni del “tempo non tempo”, ed è un ottimo periodo per le operazioni magiche.
Beltaine segna il tempo dello sbocciare della maggior parte dei fiori e dell’ sbocciare della sesualità nei giovani che si uniscono nell’atto sessuale per generare nuova vita, e lo sbocciare della forza, del vigore della creatività per praticare un’unione anche su altri piani per generare nuova vita e nuove opere anche su altri piani. E’ il tempo della creatività, sbocciano i fiori dell’Arte che daranno frutto in seguito.

I primi giorni di maggio in molti paesi d’Europa, dal Mediterraneo al Mare del Nord, si celebravano e si celebrano riti di fecondità, le Nozze sacre tra la Dea e il Dio, tra la Sposa e lo Sposo di Maggio che simboleggiavano e garanivano la ciclicità della Vita e la fecondità della Terra.

Il mese di maggio era dedicato dagli Antichi Romani alla Dea Maia, Dea della Terra, figlia di Atlante che con Zeus generò Hermes. Maia era anche una delle Pleiadi e sembra che la Dea dell’Antica Roma sia derivata proprio dalla Maia greca. Maia era associata alla Terra, a Fauna, alla Bona Dea e alla Magna Mater.

Nel periodo che coincide con la festa di Beltaine, nell’Antica Roma, in epoca imperiale, si celebrava una festa orgiastica della durata di 5-7 giorni su un’isoletta del Tevere chiamata Maiuma. Questa festa di maggio era celebrata anche nella Palestina Romana come festa orgiastica di fertilità connessa all’acqua.
Sempre nell’antica Roma, alle calende di Maggio, veniva celebrata la festa di Floralia, conosciuta anche col nome di Florifertum, una festa di fertilità dedicata alla Dea Flora. La festa di Floralia iniziava il 28 aprile e terminava il 2 maggio (Ovidio, Fasti), celebrava il rinnovarsi del ciclo della vita, rappresentato con danze, fiori e consumo di bevande alcoliche, le persone vestivano con vesti colorate, i templi erano decorati con fiori di vario tipo e venivano fatte offerte di latte e miele a Flora, la Dea della Primavera che fa germogliare e crescere le piante, e fa sbocciare i fiori. I riti in onore di Flora erano officiati da un sacerdote che rappresentava lo sposo di Flora, il Flamen Floralis.

Nell’Antica Roma il Pontefice Massimo (che in origine non era associato al Papa dei cristiani) dava l’annuncio delle festività di maggio, le feste di calendimaggio, da “calendae” (o kalendae) che indicava il primo giorno del mese.  Le feste del Calendimaggio consistevano in lunghe processioni nei campi e in riti propiziatori alle divinità agresti. In seguito i cristiani trasformeranno le feste di fertilità del Calendimaggio in processioni dedicate alla loro divinità privandole della parte dell’unione sessuale.
La notte del 30 aprile in molti paesi europei si accendevano i fuochi di maggio che segnavano il culmine delle feste di fertilità e di unione sessuale. I cristiani hanno stravolto anche il significato dei sacri fuochi di fertilità di maggio e la notte del 30 aprile  è diventata la loro notte di Santa Valpurga e i falò sono diventati dei fuochi accesi per cacciare le streghe!

Nel 17° secolo Calendimaggio venne sostituito con il cosiddetto Maggio Sacro della chiesa cattolica, e nel 1889 venne istituita la Festa dei Lavoratori, una festa laica del lavoro fatta coincidere proprio con il giorno del 1° maggio.

Tra il 30 aprile ed il 1° maggio ad assisi e dintorni, gruppi di quattro o cinque uomini detti “maggiaioli” andavano a piedi per le campagne passando di casa in casa, cantando e suonando. Partivanoi subito dopo il tramonto del sole il 30 di aprile e andavano di casa in casa cantando gli stornelli di maggio, tutti dedicati al ritorno della Primavera e della fertilità della terra, e finivano all’alba del 1° maggio. I “maggiaioli” chiedevano un’offerta di uova, pane e vino a tutti coloro che venivano svegliati dai canti di maggio.

A Firenze la festa di Calendimaggio, o del Maggio Sacro, cominciava il 30 aprile e durava per tutto il mese di maggio o quasi. Al suono di liuti e mandole dei gruppi di ragazzi e ragazze con corone di fiori giravano per le vie della città cantando i “Maggi”, stornelli che parlavano di prosperità e di fertilità. Questi gruppi di giovani andavano di casa in casa danzando e cantando e ricevevano dei doni. Erano guidati dalla “Regina di Maggio” ed erano preceduti da un giovane, il “Re di Maggio” che portava il “majo”, un ramo fiorito con nastri intrecciati.
Si racconta che Dante, all’età di 9 anni, durante il Calendimaggio del 1274 incontrò per la prima volta la sua Beatrice, che aveva 8 anni.

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