Halloween o Hallowe ‘ en è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana, osservata prevalentemente in Irlanda, Scozia, Canada e Stati Uniti d’America, che si celebra la sera del 31 ottobre, ossia alla vigilia della festa di Ognissanti (è questo il significato della parola Halloween). Tuttavia, le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all’inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti. Questo popolo festeggiava la fine dell’estate con Samhain, il loro Capodanno. In irlandese antico Samhain significa infatti “fine dell’estate” (Sam, estate, e fuin, fine). A sera tutti i focolari domestici venivano spenti e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce ravvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara.
Nella dimensione circolare-ciclica del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.
La notte di Halloween, specie negli USA, i bambini vanno in giro mascherati e passano di casa in casa a chiedere ”trick or treat” (dolcetto o scherzetto). Ad Halloween si tengono feste in costume, si intagliano delle zucche a forma di testa antropomorfa con una candela all’interno, chiamate jack o lantern, si visitano case infestate, si accendono i falò, ecc.
Halloween era festeggiata in origine anche in Italia. Anche qui da noi i ragazzini andavano in giro a fare la “questua” di Ognissanti e la tradizione era diffusa in tutta Italia, molto probabilmente a memoria delle feste dell’Antica Roma di Pomona e di Parentalia.
Le radici della festa di Halloween si trovano, secondo alcuni storici, nella festa dell’Antica Roma di “Pomona”, la Dea della frutta e dei semi, o nella festa, sempre dell’Antica Roma, dedicata ai defunti “Parentalia”, altri ancora la fanno discendere dalla festa celtica di Samuin, oggi Samhain, (pronuncia Sauin o Savin) che segnava la fine dell’estate.
La parola Halloween risale al 16° secolo ed è una parola usata per abbreviare la frase originaria “All-Hallows-Even”, dove “even” sta per “evening” (sera), cioè la sera prima di All Hallows Day, il Giorno di Ognisssanti. La frase All-Hallows ha origine nell’Old English (Antico inglese) nella frase “ealra hālgena mæssedæg” (giorno della messa di ognissanti), la frase “All-Hallows-Even” non appare prima del 1556.
La tradizione di Halloween di fare le lanterne svuotando e intagliando delle zucche, le “jack-o’-lanterns” derivano dall’usanza europea di fare delle lanterne svuotando e intagliando le rape per ricordare i parenti e gli amici defunti e le anime del purgatorio. In Irlanda e in Scozia si svuotavano e intagliavano le rape per la festa di Samhain e gli emigranti irlandesi e scozzesi in America del Nord hanno iniziato a fare le lanterne con le zucche, autoctone del Nuovo Mondo e più facili da reperire e lavorare sin dal 1837, ma queste lanterne di zucca erano usate non solo per la celebrazione di Halloeween ma anche per altre feste legate al tempo del raccolto. La tradizione di fare delle lanterne con le zucche solo per Halloween risale alla seconda metà del 19° secolo.
La tradizione della “questua” del “trick-or-treat” (dolcetto o scherzetto) praticata dai bambini negli Stati Uniti d’America ha radici molto antiche che si ritrovano nelle varie forma di “questua” praticate in Europa prima dell’immigrazione verso il Nuovo Mondo. La “questua” di Ognissanti e del Giorno dei Morti era praticata anche in tutta Italia, oltre che in Scozia e in Irlanda.
La notte di Halloween i bambini e i ragazzi vanno a bussare di porta in porta chiedendo un’offerta in dolciumi o a volte anche soldi dicendo “Trick or treat?”, che noi traduciamo con “Dolcetto o Scherzetto”, perché la parola “trick” si riferisce, cela la parola “threat” (minaccia) e la minaccia era quella di fare degli scherzetti dispettosi a coloro che si rifiutavano di fare un’offerta. L’usanza di vestirsi in costume, di travestirsi era praticata un tempo in tutta Europa nel periodo di Ognissanti e del Giorno dei Morti, non solo in Irlanda, Scozia e Gran Bretagna, ma anche e ancor prima, in Italia. Shakespeare la menziona nella commedia The Two Gentlemen of Verona (I Due Gentiluomini di Verona) del 1593.
Nel Giorno dei Morti la questua era una delle usanze più diffuse in tutta Italia.
Nel Lazio, a Blera (Bieda), il primo novembre, i bimbi minori di nove anni andavano di casa in casa a chiedere la carità per i morti, e raccoglievano doni sotto forma di derrate alimentari.
In Sardegna i bambini, prima di cena, andavano a bussare alle porte delle case dicendo “Morti, morti” e ne ricevevano dolci, frutta secca e qualche volta anche denaro.
In Abruzzo, invece erano i ragazzi a bussare alle porte delle case chiedendo offerte per le anime dei morti e ricevevevano dolci e frutta fresca e secca.
In Emilia Romagna la questua veniva fatta dai poveri, che bussavano alle porte chiedendo la carità per i morti e ricevendone cibo.
In Puglia ragazzi e contadini bussavano alle case cantando una sorta di serenata alla ricerca dell’aneme de muerte (l’anima dei morti) e venivano fatti entrare in casa e rifocillati con vino, castagne e taralli.
Secondo la cultura tradizionale di molte località italiane, la notte del Giorno dei Morti le anime dei defunti tornerebbero dall’aldilà effettuando delle processioni per le vie del borgo. In alcune zone, conformemente a quanto avviene nel mondo anglosassone in occasione della festa di Halloween, era tradizione scavare e intagliare le zucche e porvi poi una candela all’interno per utilizzarle come lanterne.
L’immaginario della festa di Halloween è tutto rivolto verso le storie di fantasmi, di vampiri, i film horror, i racconti che fanno paura, tutto ciò che fa paura e che è legato al mondo dei morti e dei fantasmi, di questo tipo di sovrannaturale, un soprannaturale snaturato dalle superstizioni e dalle menzogne del bigottismo cristiano, tipo tutte le storie legate alle streghe malvagie e al diavolo con i gatti neri come simbolo del diavolo e portatore di sfortuna, discostandosi di molto dalla festa originaria di Samhain. Anche se il senso della morte è stato distorto come il senso della festa stessa, la morte rimane presente nella festa di Halloween, la morte e gli spiriti degli antenati che, in questa festa moderna, non tornano a dare consigli ai loro cari rimasti in vita, ma tornano in questa dimensione spazio-temporale solo per fare paura, per fare del male e tutte le stupidate tipiche della cultura cristiana superstiziosa e bigotta.
A Halloween le case vengono decorate con gli elementi e i colori tipici della stagione autunnale, specialmente con quelli tipici del Nuovo Mondo tipo le zucche ed il colore arancione, ma si trovano anche elementi provenienti dalla originaria festa di Samhain come le mele, le castagne, le nocciole, il colore rosso e il nero e anche il marrone e il verde bosco.
Per la festa di Halloween negli USA si producono centinaia di migliaia di cartoline a tema, cartacee e virtuali tutte sempre piene dei soliti luoghi comuni di fantasmi, streghe malvage vestite di nero, gatti neri portasfortuna e morte maligna. Tutte queste superstizioni ignoranti hanno portato all’usanza disgustosa e allucinante, praticata purtroppo anche in Italia, di uccidere dei gatti neri sia perchè portano sfortuna e sono il simbolo del diavolo dei cristiani, sia perché vengono sacrificati da satanisti dell’ultim’ora per ottenere i favori del satana/diavolo prodotto DOC della cultura cristiana.
Anche ad Halloween come a Samhain vengono praticate diverse forme di divinazione, ma più per gioco superstizioso e scaramantico, più per scherzo, che come vera e propria divinazione, compresa l’evocazione degli spiriti con la famosa Tavola Ouija.
Ad Halloween, oltre alla zucca, si mangiano le “candy apples”, le “mele stregate”, delle mele caramellate con aggiunta di un colorante alimentare rosso.
Alcuni cristiani accettano la festa di Halloween come momento per i bambini per conoscere parlare della morte, del male e del diavolo in modo divertente, ma molti altri invece pensano che sia solo una festa consumistica, la mettono in cattiva luce come simbolo del consumismo o dell’occulto o come memoria di tradizioni pagane o la ignorano e si impegnano a promuovere e diffondere le usanze delle diverse chiese cristiane.