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Figlio di un condannato a morte in Bahrain scrive a Lewis Hamilton

Il figlio di un uomo condannato a morte in Bahrain ha di nuovo spedito un disegno al sette volte campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton e spera ancora che il pilota britannico possa salvare la vita del padre.

Prima della corsa in Bahrain dell’apertura della stagione di F1, Ahmed mostra il disegno della Mercedes n.44 di Lewis Hamilton co scritte anche le sue parole di speranza: “Sir Lewis, è un’altra stagione di F1 e mio padre innocente è nel braccio della morte. Per favore aiutami a liberarlo.”

Il ragazzo di 12 anni è il figlio di Mohammed Ramadhan, ex membro delle forze di sicurezza del Bahrain, arrestato per aver sostenuto le proteste per la democrazia, accusato di omicidio, picchiato con delle sbarre di ferro per ottenere una confessione e condannato a morte.

Ahmed, accompagnato dalla madre Zainab Ebrahim, ha mostrato il disegno a The Associated Press durante un’intervista, lo scorso giovedì in Bahrain. Una copia del disegno è stata spedita al team di Hamilton da The Bahrain Institute for Rights and Democracy.

“Ho fatto questo disegno perincoraggiare Lewis. Sono molte le cose che Lewis può influenzare e contribuire a cambiare”. È la seconda volta che Ahmed ha disegnato la macchina di Hamilton e la ha spedita al sette volte campione del mondo di F1, nella speranza di cambiare il futuro del padre, che aveva scritto al pilota britannico a novembre 2020, assieme ad altri due vittime di tortura.

Dopo aver letto queste lettere Hamilton si è impegnato a non ignorare le richieste per migliorare la questione diritti umani in Bahrain e nelle altre nazioni che ospitano il campionato mondiale di F1.

“Lewis è il migliore” ha detto Ahmed, “sono molto felice di aver sentito Lewis dire di impegnarsi per tutti coloro che ne hanno bisogno”.

fonte e foto: abc

Nowzad: pen farthing e gli animali del rifugio Hanno lasciato kabul

Pen Farthing e 200 animali (140 cani e 60 gatti) ospitati da Nowzad sono in salvo, sono partiti da Kabul sabato 28 agosto, purtroppo i membri dello staff del rifugio non sono riusciti a partire.

L’aereo privato che ha portato in salvo Paul “Pen” Farthing e i suoi animali è partito dal Pakistan ed è atterrato all’aeroporto di Heathrow domenica mattina.
Pen Farthing è subito ripartito per Oslo per riunirsi alla moglie mentre gli animali sono in quarantena in Uk e rischiano di essere soppressi se verranno trovati affetti da malattie.

Purtroppo i membri dello staff di Nowzad non sono stati fatti passare all’ultima barriera dell’aeroporto di Kabul e si spera di poterli mettere in salvo al più presto.

Pen Farthing è un ex marine inglese originario di Dovercourt in Essex che ha fondato il rifugio per animali Nowzad a Kabul nel 2000, il rifugio ospitava cani, gatti e asini.

Nowzad ringrazia tutti coloro che, nel mondo, hanno sostenuto il rifugio e Operation Ark, persone che con il loro interesse e impegno hanno consentito ai componenti di Nowzad di resistere nelle condizioni di estrema difficoltà in cui si trovavano in Afganistan.

Le doNne afgane ringraziano

Le Donne Afgane Ringraziano è l’opera dell’artista Cristina Donati Meyer installata il 25 agosto 2021 in piazza Castello a Milano. L’opera raffigura una donna con il burqa trafitta su una croce ed è stata installata senza richiedere nessun permesso perché secondo l’artista l’arte deve essere libera.

Ecco come introduce l’opera la stessa artista sulla sua pagina Facebook:

“Le donne afgane ringraziano”, opera dedicata alla precipitosa fuga degli occidentali da Kabul che ha lasciato nelle mani dei tagliagole talebani un intero Paese e, soprattutto donne e bambine, odiate visceralmente dai patriarchi maschilisti e semi analfabeti, fondamentalisti del nulla.

L’opera, una croce sulla quale è trafitta una donna afgana, e che contrasta con l’estetica serena e rassicurante della grande fontana del Castello, rappresenta la sorte alla quale le truppe USA e della NATO stanno abbandonando le donne e le bambine afgane. La scomposta fuga degli occidentali da Kabul sta lasciando nel Paese asiatico alcune decine di migliaia di persone a rischio tortura, lapidazione e assassinio per mano dei tagliagole Taliban.

Sono le ragazze che avevano avuto l’illusione, in questi 20 anni di occupazione militare, di poter lavorare, studiare o non nascondersi i un sacco nero di tessuto.

Sono le persone che hanno collaborato e lavorato con gli occidentali e con le autorità fantoccio afgane.

Sono le bambine, anche di 8 anni e le ragazze che non avevano alcuna intenzione di prendere in “sposo” con la forza un vecchio mullah talebano.

Stati Uniti e Europa avrebbero potuto pianificare un ritiro graduale e ordinato, portando prima in salvo le persone esposte a sicura vendetta talebana. Invece si è scelto di scappare, lasciando agli estremisti armi ed equipaggiamenti, oltre ad un mare di vittime, soprattutto donne e bambine, da falciare liberamente.

Fonte e foto: Cristina Donati Meyer Facebook

Disegno usato contro Greta Thunberg rubato a tatuatore argentino

Parla la persona che ha disegnato l’immagine usata per l’adesivo che lascia intendere una violenza sessuale su Greta Thunberg da parte della “X-Site Energy Services”.

E’ un tatuatore argentino l’uomo che ha disegnato l’immagine di una donna di spalle tenuta per le trecce da due mani maschili, immagine rubata dalla compagnia petrolifera canadese, la X-Site Energy Services, e usata per produrre un adesivo che pubblicizza la compagnia che suggerisce una violenza sessuale esplicita su una donna di nome Greta, riferita in modo ovvio a Greta Thunberg. L’immagine è stata alterata aggiungendovi la scritta “Greta” e poco sotto alle mani maschili e all’altezza del fondoschiena della ragazza, il logo della compagnia “X-Site Energy Services”.

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L’autore del disegno è il tatuatore argentino German Gabriel Canalla che, una volta accortosi del furto della sua immagine, ha scritto su Instagram di non essere a conoscenza che il suo disegno era stato plagiato ed usato in un modo così meschino dalla compagnia petrolifera “X-Site Energy Services” contro Greta Thunberg. “Hanno rubato il mio disegno! Non l’ho disegnato con quel fine.” ha detto German Gabriel Canalla.

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Il tatuatore argentino ha anche condiviso un’immagine del suo disegno postata nel 2016 che mostra l’immagine senza il nome Greta e il logo della “X-Site Energy Services”: “L’adesivo prodotto dalla X-Site Energy era in origine un mio disegno per un tatuaggio. Ovviamente non è stato realizzato per essere usato in quel modo. La X-Site non ha soltanto rubato un mio disegno facendone un adesivo con il suo logo, ma lo ha anche usato con uno scopo disgustoso… Fa schifo”.

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Sulla questione Dough Sparrow, general manager della “X-Site Energy Services”, ha dichiarato che l’adesivo non è stato ordinato né prodotto da lui o da altri della sua compagnia e che qualcuno lo ha postato di sua iniziativa su Facebook.

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Michelle Narang però, residente a Rocky Mountain House, ha dichiarato di aver chiesto spiegazioni sull’adesivo a Dough Sparrow per l’esplicito riferimento ad uno stupro di minore e si è sentita rispondere “Non è una minorenne. Ha 17 anni ora” e che la compagnia aveva approvato il progetto. Come se lo stupro di una maggiorenne fosse del tutto normale! Come se produrre un adesivo simile fosse lecito!

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Certo è che non è perseguibile per legge perché l’adesivo in questione è solo allusivo, non rappresenta un atto sessuale con minore e non è nemmeno riconducibile ad un rapporto sessuale non consensiente e non costituisce una minaccia diretta contro la persona di Greta Thunberg.

La risposta di Greta via Twitter è stata breve e chiara: “Stanno diventando sempre più disperati. Ciò dimostra che stiamo vincendo.”

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Il comunicato di FridaysForFuture Italia:

«QUESTO DIMOSTRA CHE STIAMO VINCENDO» così #GretaThunberg risponde coraggiosamente agli adesivi della compagnia petrolifera che la raffigurano #violentata.

L’azienda è l’ X- Site Energy Services, la quale fornisce servizi per il fracking petrolifero, ovvero l’invasiva operazione di fratturazione del sottosuolo allo scopo di ricercare ed estrarre #idrocarburi. ⠀

Come attiviste e attivisti per il clima di #FFFItalia esprimiamo piena solidarietà a Greta e a tutte quelle donne che ogni giorno subiscono la violenza di un sistema #patriarcale che dalla nascita del movimento ha tentato di attaccarci.⠀
Un sistema che vede sia il corpo delle donne che l’ambiente come terreno di conquista. ⠀

Questo ennesimo episodio va a incitare, in maniera quanto mai sessista e vergognosa, l’idea dello #stupro come punizione.⠀
Non è però il primo: da mesi nel dibattito pubblico assistiamo ad insulti, denigrazione, delegittimazione solo perchè siamo ragazzine e ragazzini, solo perchè siamo donne. ⠀

Facciamo paura a un’azienda #petrolifera? Vuol dire che stiamo vincendo. ⠀

Denigrano una nostra attivista in quanto #donna? Vuol dire che con più forza denunceremo questo sistema patriarcale e biocida che permette a una compagnia petrolifera da una parte di #inquinare il pianeta e dall’altra di poter incitare allo stupro di una ragazzina. ⠀

“Non è una ragazzina, ha 17 anni” si è poi giustificato il direttore generale dell’azienda #DougSparrow, aggiungendo vergogna a una vicenda già inaccettabile. ⠀

Le successive #scuse della X-Site Energy Services risultano essere “lacrime di coccodrillo”, arrivate tardivamente per salvare la faccia di una compagnia che è entrata nel ciclone mediatico.⠀

Per noi violenza #ambientale e violenza di #genere hanno una comune radice e la nostra lotta non può che essere intersezionale e volta a combattere chi vede il pianeta e il corpo delle donne come spazio di conquista da cui estrarre valore e da sfruttare a proprio piacimento, alla faccia del benessere della maggior parte delle persone. ⠀

Il #24Aprile saremo in piazza anche per i corpi di quelle donne prese di mira dallo stesso sistema che inquina e sfrutta l’ambiente. Unisciti a noi!

Le Case delle Donne siamo tutte

Marted’ 18 febbraio 2020, dalle ore 16:00, Campidoglio Piazza Aperta: mobilitazione in Piazza del Campidoglio a Roma. Le Case delle Donne siamo tutte! Le Case delle Donne non si toccano!

Perché torniamo in piazza:
Perché la Casa Internazionale delle donne rischia ogni giorno lo sfratto. Da agosto 2018 il Comune di Roma ha revocato la convenzione ma le associazioni della Casa continuano a svolgere i servizi per tutte le donne, senza riconoscimento del loro valore sociale, senza alcun finanziamento da parte del Comune. Si cancellerebbe un luogo storico e simbolico del femminismo romano, patrimonio della storia dei diritti e delle libertà delle donne ma anche di tutta la città.

Perché per Lucha y Siesta il 20 febbraio 2020 è previsto il distacco delle utenze, per volere di Atac spa con il sostegno del Comune, nella procedura di concordato per evitare il fallimento della municipalizzata più indebitata d‘Italia, nonostante la Regione Lazio abbia avviato le procedure per partecipare all’asta e acquistare l’immobile. Si vuole chiudere così un presidio sociale e politico contro la violenza e un luogo prezioso con 13 stanze in una città drammaticamente carente di posti in case rifugio e ben al di sotto degli standard previsti nella Convenzione di Istanbul.

Lucha y Siesta e la Casa Internazionale delle donne sono laboratori culturali e politici riconosciuti che puntano sui sogni liberi ed autonomi delle donne che li attraversano. Noi siamo il sogno vivo, libero ed autonomo.

Perché le Case delle donne devono restare aperte e moltiplicarsi in ogni territorio rivendicando progetti di sviluppo nati sui desideri delle donne che lì vivono.
Perché si deve riconoscere la loro autonomia e il valore sociale, politico ed educativo che riversano intorno, sulle scuole, nelle associazioni e per le strade di tutti i quartieri. Noi siamo valore sociale, politico ed educativo.

Perché il regolamento del patrimonio comunale in discussione disconosce di fatto il tessuto sociale, culturale e associativo che in questi anni ha tenuto insieme la città.
Perché non siamo aziende e non ci curiamo di interessi privati, ma tuteliamo i nessi comunitari indeboliti dall’impoverimento culturale e dalla precarietà.
Perché siamo in agitazione permanente verso lo sciopero globale femminista 2020.

L’8 marzo 2020 sarà giornata di mobilitazione sui territori e il 9 marzo 2020 sarà sciopero femminista. Incroceremo le braccia e ci riprenderemo il tempo e lo spazio che vogliamo.

#lacasasiamotutte
#luchallacitta
#FateciSpazio

Primo Maggio Festa dei Lavoratori

La Festa dei Lavoratori, o Festa del Lavoro, viene celebrata il primo maggio di ogni anno in molti paesi del mondo, per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori, originariamente nate per la riduzione della giornata lavorativa.

La data del primo maggio come Festa dei Lavoratori fu scelta da un’organizzazione internazionalista di partiti politici, sindacati e movimenti di area socialista e comunista per commemorare l’Haymarket Affair che avvenne a Chicago il 4 maggio 1886. La Sesta Conferenza della Seconda Internazionale del 1904 fece appello a tutte le organizzazioni sindacali dei partiti socialdemocratici del mondo ascendere in piazza il Primo Maggio per rendere legale la giornata lavorativa di otto ore, e fu stabilito che le organizzazioni proletarie di tutto il mondo scioperassero il primo maggio dove possibile senza rischi per i lavoratori.

Oggi il Primo Maggio si celebra la Festa del Lavoro in molte nazioni del mondo e viene chiamata “Festa del Lavoro”, “Giornata Internazionale del Lavoro”, o con altri nomi simili, anche se alcune nazioni celebrano la festa del Lavoro in un adata diversa, più significativa per loro, tipo gli Stati Uniti che celebrano la Giornata del Lavoro il primo lunedì di settembre.

E’ dal 18° secolo che, con la nascita e la crescita delle organizzazioni sindacali e dei movimenti dei lavoratori, si è cercato di istituire una giornata per celebrare il lavoro. Nel 1880 negli Stati Uniti e in Canada fu proposta una festa da celebrarsi in settembre chiamata “Labor” o “Labour Day” e nel 1882 un macchinista, Matthew Maguire, per primo propose di celebrare la Festa del Lavoro il primo lunedì di settembre, ma altri affermano che la data fu proposta per la prima volta da Peter J. McGuire dell’American Federation of Labor, sempre nel 1882, dopo aver assistito al festival annuale del lavoro che si teneva a Toronto, Canada. Nel 1887 fu l’Oregon il primo stato USA ad istituire ufficialmente la prima Festa del Lavoro a settembre, non il 1° maggio.

La Giornata Internazionale del Lavoro celebrata il Primo Maggio fu decisa per commemorare la Rivolta di Haymarket, o Massacro di Haymarket, del 1° maggio del 1886 a Chicago quando si scioperava di primo maggio per la giornata lavorativa di otto ore, la polizia intervenne per disperdere i manifestanti quando una persona ancora non identificata lanciò una bomba, la polizia sparò sui lavoratori facendo diversi morti e feriti tra i lavoratori, un vero massacro. In seguito furono arrestati diversi leader politici e sindacali quattro dei quali furono condannati a morte dopo un processo farsa. Il cinque maggio dello stesso anno a Milwaukee Wisconsin la milizia statale sparò su una folla di scioperanti uccidendone sette, compreso un ragazzino e un uomo che stava dando da mangiare alle sue galline nel suo cortile.

Al Congresso Internazionale di Parigi del 1889, che diede il via alla Seconda Internazionale, il giorno 1° maggio fu proposto da Raymond Lavigne come la Festa Internazionale dei Lavoratori, a ricordo delle proteste e dei morti di Chicago, il giorno fu quindi accettato come data ufficiale mondiale della Festa del Lavoro.

Il 1° maggio 1955 papa Pio XII istituì per tutta la Chiesa cattolica la “Festa di San Giuseppe Lavoratore”. San Giuseppe è il santo patrono dei lavoratori e degli artigiani.

In Italia, appena si diffuse la notizia dell’assassinio degli esponenti anarchici di Chicago nel 1888, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura della cittadina portuale, dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti. Soltanto dopo decenni di battaglie operaie e lotte sindacali, le otto ore lavorative verranno dichiarate legale soltanto con il primo statuto, approvato con il Regio Decreto legge n. 692 del 1923.

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. La rivista La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava così l’articolo Per primo maggio, uscito il 26 aprile 1890: «Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento».

Tra le prime documentazioni filmate della festa in Italia, il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il documentario Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 indetta dalle classi operaie ad Andria che riprende la festa in sette quadri, e si può vedere il corteo che percorre le strade affollate della Città.

Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Fu poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo.

Il Primo Maggio 1947, a Portella della Ginestra, Palermo, in occasione della Festa del Lavoro, la banda di criminali assassini di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina. Chissà al soldo di chi era la banda di Salvatore Giuliano…

Dal 1990 i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano Il “Concertone del Primo Maggio”, la manifestazione si tiene a Roma in piazza di San Giovanni in Laterano, dal pomeriggio a notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguita da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmessa in diretta televisiva dalla Rai.

La Festa dei lavoratori nel mondo

Celebrazioni per il Primo maggio a Mosca nel 2016.

Nei seguenti paesi la Festa dei lavoratori è festa ufficiale nazionale. In alcuni paesi, come nei Paesi Bassi e Danimarca, non è festa ufficiale nonostante esistano alcune celebrazioni in occasione del Primo maggio.

Africa

Algeria

Egitto

Kenya

Marocco

Sudafrica

Tanzania

Tunisia

Americhe

Argentina

Bolivia

Brasile

Canada (celebrata il primo lunedì di settembre)

Cile

Colombia

Costa Rica

Cuba

Ecuador

El Salvador

Guatemala

Haiti

Messico

Panama

Perù

Rep. Dominicana

Stati Uniti (celebrata il primo lunedì di settembre)

Uruguay

Venezuela

Asia

Armenia

Bahrein

Bangladesh

Birmania

Cambogia

Cina

Corea del Nord

Filippine

Giordania

India

Indonesia

Iraq

Libano

Macao

Malaysia

Maldive

Nepal

Pakistan

Russia

Singapore

Siria

Sri Lanka

Taiwan

Thailandia

Turchia

Vietnam

Europa

Albania

Austria

Belgio

Bosnia ed Erzegovina

Bulgaria

Cipro

Città del Vaticano

Croazia

Finlandia

Francia

Germania

Grecia (opzionale)

Irlanda (celebrata il 7 maggio)

Islanda

Italia

Lituania

Lussemburgo

Macedonia del Nord

Malta

Norvegia

Polonia

Portogallo

Regno Unito

Rep. Ceca

Romania

Russia

San Marino

Serbia Serbia

Slovenia

Spagna

Svezia

Svizzera (solo in alcuni cantoni)

Turchia

Ucraina

Ungheria Ungheria

Oceania

Australia (solo nel Territorio del Nord, celebrata il primo lunedì di maggio)

Nuova Zelanda (celebrata il quarto lunedì di ottobre)

11 settembre 2018

11 settembre 2018, noi di Gea Draconia non dimentichiamo dove si può spingere il fanatismo religioso e non solo.  Noi di Gea-Draconia vogliamo ricordare tutti gli esseri viventi -persone, animali e piante- caduti per colpa del fanatismo integralista, dell’ignoranza e dell’odio. Oggi più che mai siamo con i sopravvissuti, con le vittime, con i parenti delle vittime e con tutte le persone che si oppongono con fermezza a simili barbarie e siamo contro tutti coloro che, per un motivo o per un altro tendono a giustificare un atto come quello dell’11 settebre 2001 contro le “torri gemelle” di New York.

   

Noi di Gea-Draconia speriamo davvero che tutti gli esseri umani accecati dal fanatismo, dall’odio integralista, e razzista, con il cuore colmo di frustrazione e le menti piene di ignoranza, trovino la luce e dedichino le loro vite alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto per tutte le forme di vita e la loro splendida ed unica diversità. Noi di Gea-Draconia speriamo, forse un po’ ingenuamente, che i lumi della ragione tornino ad illuminare le menti si questi stolti individui accecati dall’odio e che il rispetto per la Terra e per tutti i suoi abitanti diventi il primo fine di tutti gli esseri umani.

11 settembre, per non dimenticare.

Foto: Flavia Wolfrider

Greenpeace aderisce allo sciopero della Giornata Internazionale delle Donne

Greenpeace Italia aderisce – per il secondo anno consecutivo – allo sciopero indetto dal movimento “Non Una di Meno” per l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne. Lo fa invitando tutte le donne e gli uomini a scioperare dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, e a mostrare l’adesione allo sciopero appendendo bandiere colorate negli uffici e utilizzando l’hashtag #Iosciopero.

Greenpeace partecipa al corteo che sfilerà per le strade romane l’8 marzo e in tutta Italia i gruppi locali di volontari sono coinvolti in diverse attività organizzate da “Non una di Meno”.

Scendiamo in piazza perché:

– La maggior parte delle persone che lavorano a Greenpeace, così come buona parte del volontariato e dei nostri attivisti sono donne.

– Combattiamo ogni giorno per un futuro verde e di pace, impossibile da realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte.

– Crediamo che la giustizia ambientale sia indissolubilmente legata alla lotta per la giustizia di genere, e che le donne siano fondamentali per raggiungere entrambe.

– Ripudiamo la violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.

“Crediamo che non esista democrazia senza parità di genere. Greenpeace combatte ogni giorno per un futuro verde e di pace, che è impossibile realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte” spiega Martina Borghi, di Greenpeace Italia. “In questi giorni vogliamo far emergere tanti esempi di leadership femminile nelle battaglie ambientali. Abbiamo incontrato le Mamme No Pfas che si battono in Veneto per il diritto all’acqua e alla salute, una battaglia che stanno portando avanti con tanta determinazione e coraggio. Abbiamo poi invitato in Italia, a fine marzo, Francinara Barè, leader indigena, Coordinatrice della COIAB (Confederazione Delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana), che rappresenta oltre 600 gruppi indigeni dell’Amazzonia brasiliana. Ci parlerà delle strategie adottate dalle comunità indigene per resistere agli attacchi compiuti dalle imprese private, le autorità o la criminalità organizzata”

Un caso di cronaca nera trasformato in problema dell’immigrazione

E’ sconcertante, quasi surreale vedere come in Italia un caso di mera cronaca nera viene trasformato dalla maggior parte dei giornalisti in un caso legato al problema dell’immigrazione, tutto perché uno dei protagonisti della triste vicenda è un ragazzo nigeriano e perché un fascista, leghista, fanatico decide di sparare nel mucchio contro delle persone di colore in pieno centro a Macerata.

La storia è quella di una ragazza di diciotto anni di Roma, ospite di una comunità di recupero per tossicodipendenti vicino Macerata, scappata dalla comunità per andare a cercare una dose di eroina, così dicono i giornali. La sventurata ragazza si è allontanata dalla comunità, che per aiutare delle persone a smettere di usare sostanze stupefacenti sequestra loro documenti e cellulare, ha fatto autostop, ha ottenuto un passaggio da un uomo di circa 50 anni del posto che, per aiutarla, se l’é scopata in cambio di soldi. Una volta avuti i soldi la ragazza ha contattato uno spacciatore che l’ha aiutata ad ottenere una dose di eroina da un suo amico perché lui spacciava solo hashish, la ragazza si è fatta la sua dose nell’appartamento del nigeriano spacciatore di hashish, è morta per overdose e il ragazzo nigeriano ha fatto a pezzi il cadavere per disfarsene in modo più semplice. Un orrendo caso di cronaca nera che vede tanti protagonisti immersi in uno squallore mentale ed in una povertà sia materiale che culturale.

Il caso però non finisce qui, giorni dopo entra in scena un fascista, leghista, esaltato che decide di mettersi a sparare a pene di segugio in centro a Macerata per colpire, a suo dire, gli spacciatori di colore che avevano ucciso la sventurata diciottenne romana. Il fascista, leghista, esaltato ha compiuto così un atto di terrorismo politico premeditato e plateale per dirottare l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica da un caso di cronaca nera sugli immigrati, proprio in piena campagna elettorale, ed i giornali e parte dell’opinione pubblica ha abboccato senza mettere in moto il cervello.

Il fascio-leghista dice che voleva colpire solo gli spacciatori, allora perché ha sparato in centro a Macerata rischiando di colpire chiunque quando invece se veramente voleva colpire gli spacciatori avrebbe potuto agire con maggiore discrezione, cercandoli uno per uno in posti isolati, avrebbe dovuto cercare anche chi vende eroina a questi piccoli spacciatori, invece ha scelto di compiere un gesto plateale, politico, per essere sotto le luci della ribalta e fomentare l’odio.

Lo spaccio di sostanze stupefacenti è cosa vecchia in Italia, solo ora i grandi spacciatori si servono anche di giovani disperati immigrati per smerciare la loro merce, ma il grosso dello spaccio è in mano ad italiani.

La sventurata ragazza avrebbe potuto fare la stessa fine per mano di una persona qualsiasi a prescindere dall’etnia o dalla nazionalità.

Il personaggio più squallido di tutta questa triste storia è però il simpatico signore italiano che ha dato un passaggio alla diciottenne e ha fatto sesso con lei per denaro.

Il simpatico signore italiano che ora dice di essere sconvolto dalla morte della ragazza tossicodipendente avrebbe potuto evitare la tragedia della ragazza semplicemente evitando di scoparsela per denaro. Il simpatico signore italiano è del posto e sapeva bene dell’esistenza in zona di una comunità di recupero per tossicodipendenti, lo sapeva bene e avrebbe potuto riportarla in comunità, vista anche la sua notevole differenza d’età con la ragazzina, e invece ha preferito scoparsela in cambio di soldi. Anche se fosse vero che il simpatico signore voleva aiutarla a tornare a casa, avrebbe potuto comprarle il biglietto del treno senza darle dei soldi e senza scoparsela, no?

Ora soffre il simpatico signore italiano e i pazzi razzisti, fascisti, giustizieri, non se la prendono con lui, un uomo adulto che si è scopato una tossica adolescente per denaro…

Altri squallidi sono gli operatori della comunità che, sempre daquanto riportato dai giornali, non hanno subito avvertito il tutore legale della ragazza della sua sparizione dalla comunità e che hanno detto di averla cercata da subito senza trovarla, e che, ancora più squallidamente, durante una trasmissione di Chi l’ha Visto? Hanno inviato un fax o una mail, per chiedere la smentita sul fatto che forse una delle auto della comunità era rotta senza spendere nemmeno una parola per la morte della giovane e per esprimere vicinanaza alla famiglia per la perdita.

Che il caso non sia poi l’unico e legato all’immigrazione è cosa nota e dimostrata dai diversi casi di cronaca nera del nostro paese, non ultimo quello avvenuto a Roma ad agosto del 2017 quando il corpo di una donna assassinata e fatta a pezzi è stato ritrovato in diversi cassonetti della spazzatura al Flaminio. La donna in questione non era una tossicodipendente morta di overdose e poi fatta a pezzi, ma fu uccisa dal fratello e fatta a pezzi per questioni di denaro. Vi ricordate di questo caso? Stavolta si è trattato di un brutale omicidio e non di una persona tossicodipendente morta per overdose e poi fatta a pezzi per poi disfarsene in modo più semplice e veloce. Non ricordo cortei di Forza Nuova, deliri di Salvini, interventi della Meloni, proposte fuori luogo di vario tipo… Questo, come quanto è successo alla povera sventurata di Macerata rientra nei casi di cronaca, non ha nulla a che fare con l’etnia delle persone o con la loro nazionalità, ma certe persone ottuse e meschine, come il fascista leghista terrorista, che ha sparato contro delle persone di colore, proprio fanno finta di non capirlo. Dove erano queste persone? Non ricordo di averle viste scendere in piazza per fare fiaccolate per il povero angelo ucciso dal fratello per meri motivi economici…

Altra cosa squallida di questa vicenda è l’assenza dei politici nel portare solidarietà alle vittime del terrorista fascio-leghista, perché questo sì è un caso politico legato al razzismo, non si sono visti politici in ospedale tranne Maurizio Acerbo di Potere al Popolo, non si sono visti nemmeno i radicali!

 

AGGIORNAMENTO: venerdì 9 febbraio 2018 – secondo un nuovo esame autoptico del professor Mariano Cingolani, sarebbero stati riscontrati “segni di violenza applicata in condizioni di vitalità” sul corpo della sventurata ragazza fuggita da una comunità di recupero per tossicodipendenti. L’esame direbbe che i segni di violenza inferti prima della morte di Pamela sarebbero stati inflitti da una o più persone esperte e robuste e che Innocent Oseghale non corrisponde all’identikit né fisicamente né nel profilo. Anche se Pamela non fosse morta per overdose resta il fatto che si tratta solo di un caso di cronaca nera. Mi sono chiesta, e mi chiedo ancora oggi, come mai è stata usata tanta varecchina per pulire il cadavere, sono stati fatti degli esami per capire se sia morta per arresto cardiaco o ictus o per una dose di eroina tagliata male? Si sta indagando meglio sul simpatico signore che se l’è scopata per soldi invece di aiutarla? Ora gli inquirenti stanno indagando su chi frequentava la casa di Innocent Oseghale, penso che ne troveranno tanti e di tutti i colori!

 

 

Foto presa online

11 settembre 2017

11 settembre 2017, noi di Gea Draconia non dimentichiamo dove si può spingere il fanatismo religioso e non solo.  Noi di Gea-Draconia vogliamo ricordare tutti gli esseri viventi -persone, animali e piante- caduti per colpa del fanatismo integralista, dell’ignoranza e dell’odio. Oggi più che mai siamo con i sopravvissuti, con le vittime, con i parenti delle vittime e con tutte le persone che si oppongono con fermezza a simili barbarie e siamo contro tutti coloro che, per un motivo o per un altro tendono a giustificare un atto come quello dell’11 settebre 2001 contro le “torri gemelle” di New York.

Noi di Gea-Draconia speriamo davvero che tutti gli esseri umani accecati dal fanatismo, dall’odio integralista, e razzista, con il cuore colmo di frustrazione e le menti piene di ignoranza, trovino la luce e dedichino le loro vite alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto per tutte le forme di vita e la loro splendida ed unica diversità. Noi di Gea-Draconia speriamo, forse un po’ ingenuamente, che i lumi della ragione tornino ad illuminare le menti si questi stolti individui accecati dall’odio e che il rispetto per la Terra e per tutti i suoi abitanti diventi il primo fine di tutti gli esseri umani.

11 settembre, per non dimenticare.

Foto: Flavia Wolfrider